Nel documento di 31 pagine, disponibile sul sito della Conferenza delle Regioni, sono state inserite anche le norme per la ripartenza delle cerimonie dopo i matrimoni e i congressi: favorire i ricevimenti all’aperto, possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, evitare le attività e le occasioni di aggregazione”. Nei guardaroba, indumenti e oggetti personale in sacchetti porta abiti
Gli ospiti, si legge ancora nelle linee guida, “dovranno indossare la mascherina negli ambienti interni (quando non sono seduti al tavolo) e negli ambienti esterni (qualora non sia possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro)”.
Il personale di servizio a contatto con gli ospiti deve “utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti”.
Inoltre, scrivono le Regioni, è “possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per ospiti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie”.
La modalità self-service, spiega il documento, “può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose”. In particolare, la distribuzione degli alimenti dovrà avvenire” con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti” anche “attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali” e dovranno essere “valutate idonee misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet”.
Per eventuali esibizioni musicali da parte di professionisti, “si rimanda alle indicazioni contenute nella scheda specifica” e in ogni caso “devono essere evitate attività e occasioni di aggregazione che non consentano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro”.
È “obbligatorio” mantenere aperte, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo consentano, “porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni”.
“In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti – continua il documento – dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti”.
Nei guardaroba, conclude il documento, gli indumenti e oggetti personali “devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti”.
Fonte: Il fatto quotidiano