Quali documenti servono per le nozze in Chiesa? E per il Comune?
Meglio sapere per evitare imprevisti dell’ultima ora.
Anche per sposarsi, è necessario sbrigare qualche pratica burocratica, sia che si decida di farlo in Comune, sia che si opti per la Chiesa.
In entrambi i casi, è consigliabile fissare un incontro con il parroco o in Comune circa un anno prima delle nozze, al fine di aver ben presente tutta la trafila da seguire ed evitare possibili sorprese.
Nota molto importante: i documenti, sia del Comune sia della Chiesa, hanno validità di sei mesi.
Matrimonio: documenti per la Chiesa
Partiamo dalla Chiesa: la prima cosa da fare è iscriversi al corso prematrimoniale, la cui durata varia da parrocchia a parrocchia, per un totale di circa dieci incontri, ed ha lo scopo di “formare” i futuri sposi rispetto alla scelta che hanno preso.
Occorre, poi, consegnare al parroco i certificati di battesimo e di cresima reperibili presso la propria parrocchia (che potrebbe essere diversa da quella in cui ci si sposa), unitamente ai certificati di nascita, residenza e cittadinanza che vanno chiesti al Comune.
Segue, quindi, la formalità del consenso religioso, cioè il nullaosta rilasciato dal parroco a conferma della volontà dei fidanzati di sposarsi e del loro stato libero. A questo punto, viene consegnato il certificato di richiesta delle pubblicazioni da consegnare in Comune.
Se le parrocchie sono diverse per lo sposo e la sposa, occorre far richiesta di pubblicazione in ambedue.
Da ultimo, affinché tutto sia in regola, bisogna consegnare anche l’attestato di frequenza al corso pre-matrimoniale, che può essere compiuto in altra sede e lo stato dei documenti: si tratta di una dichiarazione davanti a due testimoni nella parrocchia di residenza che viene vidimata dalla curia.
Deve presentarlo solo chi ha vissuto fuori dalla diocesi in cui avviene il matrimonio per almeno un anno dalla data di compimento dei sedici anni.
Matrimonio: cosa serve per il Comune?
A questo punto dovete recarvi presso il Comune di competenza, in particolare presso l’ufficio preposto alla registrazione dei matrimoni. Occorre portare un documento di identità valido, l’atto di nascita e il certificato contestuale (contenente informazioni anagrafiche).
Si fissa, poi, una data per effettuare il consenso, una procedura ufficiale tramite la quale il Comune registra la reciproca volontà di sposarsi: non è necessaria la presenza di testimoni; addirittura è possibile che si presenti solo uno dei due futuri coniugi, purché in possesso di delega firmata, copia della carta d’identità e del codice fiscale dell’altro e richiesta di pubblicazione rilasciata dal parroco.
A questo punto il Comune espone le pubblicazioni, che hanno la funzione di far sapere a tutti che due persone si sposano, al termine delle quali viene rilasciato il certificato di avvenute pubblicazioni, da consegnare al parroco, che provvederà ad esporre le pubblicazioni religiose in parrocchia.